sabato 25 aprile 2009

25 aprile, ommagio all'Italia

Due anni fa, studiando primo corso d'italiano, mia insegnante ha detto che non si può imparare l'italiano senza imparare anche a cantare Bella Ciao. Conoscere questa canzone mi ha portato a volere conoscere più sulla storia dell’Italia, di questa guerra e di questa gente, i partigiani...
Per questa ragione, oggi, 25 aprile, voglio fare un piccolo omaggio al popolo italiano, quello che ha lottato e morto nella resistenza contro i fascisti nella 2ª Guerra Mondiale e hanno così contributo a guadagnare per noi la libertà e la democrazia che oggi consideriamo normale.
Senza dubbio, un episodio della storia a non dimenticare! E poi, è una bella canzone ¿no?

mercoledì 22 aprile 2009

Diario da L'Aquila: quella famiglia allargata su cui non può cadere la pioggia

Oggi Anna m'ha inviato questo bel scritto e vorrei farvi conoscerlo anche a voi, gli amici bloghisti per farvi capire come sono fantastici gli italiani.

mercoledì 22 aprile 2009 -(Fabio Capolla - Giornalista de Il Tempo)
"Che dramma la pioggia. Che tristezza vedere anziani costretti, anzi relegati nelle tende. Impossibilitati a uscire per ritirare il pranzo o per raggiungere un bagno chimico. Quello che ho visto oggi è desolazione. Acqua, fango e freddo. La mia fortuna è che stasera torno a casa, al di là del Gran Sasso e trovo una doccia calda.
Questa gente dovrà passare una notte all’addiaccio, con le tende che imbarcano acqua, con i bambini che si ritrovano materassi bagnati. Mentre c’è chi pensa a vacanze da favola, macchine lussuose io oggi apprezzo la banalità di una doccia calda che ti toglie il freddo nelle ossa. Altre quattro scosse, due nella notte e due nel pomeriggio, con la magnitudo che torna a salire sopra quota tre. Scosse di assestamento ma che costringono medici e volontari della Croce Rossa a lavorare con più attenzione.
Sono molte le persone che, con scosse anche minime, vengono assalite da crisi di panico. Un trauma che si portano dietro dallo scorso 6 aprile. Attorno alle tende il fango. Piccole risaie che impediscono a tutti di muoversi. In una tenda una donna anziana, seduta, con lo sguardo fisso nel vuoto e tra le mani il rosario. In dialetto abruzzese mi dice «Figlio mio solo la Madonna ci può aiutare».

Oggi ho evitato il pranzo della Protezione civile. Sono stato invitato da un mio collaboratore, Giorgio, in una tendopoli spontanea, nel giardino di una palazzina. Quattro tende e quasi venti persone, dai più giovani ai più vecchi. Giorgio mi ha portato dalla sua fidanzata, che anziché spostarsi in una delle tante tendopoli, insieme a genitori, nonni, zii e cugini vive in queste tende a pochi passi dalla sua abitazione, ancora non agibile. Un’accoglienza molto calorosa e la scoperta di quella che è una famiglia allargata.
Non nella concezione moderna di prime, seconde mogli, figli di due famiglie che ne formano una nuova. No, questa è una famiglia patriarcale, dove c’è ancora un rispetto che è tradizione per l’anziano, servito e riverito per primo. Dove si scopre l’attenzione e l’aiuto reciproco. La nonna che grattugiava il parmigiano mentre le figlie preparavano la pasta e i nipoti apparecchiavano la tavola. Uno stare insieme pieno di allegria ma anche di gioia. Eppure pioveva a dirotto, eppure erano tutti terremotati, eppure il fango cominciava ad essere fastidioso. Un senso vero della famiglia.

La pioggia blocca tutto, le previsioni per domani non sono delle migliori. Addirittura qualche sfollato aquilano che era stato sistemato in un campeggio sulla costa teramana è stato evacuato per il pericolo di esondazione di un fiume. Una situazione sempre più critica. Quando piove sul bagnato. Non ci sono belle notizie oggi, se non che alcune insegnanti di Coppito, un paesino alle porte dell’Aquila dove anche uno dei miei ristoranti preferiti non esiste più per colpa del terremoto, hanno radunato i bambini sotto la tenda per farli stare insieme, farli divertire, continuare ad imparare qualcosa. Per il resto non ci sono buone notizie oggi. Meglio chiedere l’aiuto della Madonna."

martedì 21 aprile 2009

Berlusconi nel mondo dell'Arte!

Questa volta sí che è da non credere!

sabato 18 aprile 2009

Il Papa visiterà l'Aquila


Il Papa Benedetto XVI visiterà la devastata città de l’Aquila il 28 aprile e pregherà sulle rune d’una residenza di studianti che è diventata il simbolo del peggiore terremoto registrato in Italia negli ultimi 30 anni, ha annunciato oggi il Vaticano.
Così qualche bloghista autoproclamato ateo che conosciamo dovrà cercare altri argumenti per criticare il Vaticano, i cattolici, e tutti quelli che hanno scelto credere a queste cose...

Vettel nella pole!

Il futuro campione della F1 con il suo predecesore... Vettel sarà un grande, como lo è stato il Kaiser, e sono contenta perché, in questo caso, il ragazzo non è un antipatico soberbio!

sabato 11 aprile 2009

Fate di tutto per essere felici - per Max

Diceva Robert Graves, lo storiatore inglese auttore de Io Claudius ed altri romanzi, che la poesia è quello che si perde nella traduzione... ma questa poesia di Rudyard Kipling, "Se" è bella anche in spagnolo o italiano ed una bella filosofia per vivere e cercare la felicità:

Se puoi non perdere la testa quando tutti attorno a te
L' hanno perduta e te ne incolpano,
Se puoi ancora credere in te stesso, quando più nessuno crede in te,
E tuttavia ti chiedi se non abbiano ragione gli altri e torto tu.
Se puoi attendere con calma ciò che ti spetta
o se, perseguitato, non pagare
odio con odio, offesa con vendetta,
senza per questo abbandonarti al gusto di stimarti santo tra i santi, e tra i giusti il giusto.

Se puoi sognare, e tuttavia non perderti nelle reti del sogno,
Se puoi pensare senza tutto concedere al pensiero;
Se puoi fissare in volto trionfo e disonore,
E senza per questo spalancare il cuore a nessuno dei due.
Se senza batter ciglio puoi il tuo vero vedere fatto menzogna sulle labbra dell'insincero,
E di colpo crollare quanto hai caro per tosto ricomporlo con amaro coraggio.
Se in un solo colpo puoi rischiare tutto quanto hai avuto dalla vita e perderlo,
E poi ricominciare senza pentirti della tua partita;
Se potrai richiamare il tuo coraggio quando da un pezzo lo avrai dilapidato
E stare saldo quando sai che tu altro non puoi più fare,
Se non dirti "Su!".
Se puoi toccare il fango senza insozzarti
E dar la mano ai re senza esaltarti.
Se amico o nemico male potrà mai farti.
Se tutti gli uomini avrai cari ugualmente, ma più degli altri nessuno.
Se nel balzo saprai d'un solo istante
superare l'istante che non perdona,
Tua è allora la Terra, e tutto ciò che dona,
Allora sarai uomo, figlio mio.

La danza della morte

Noi, catalani, non siamo un popolo specialmente allegre… per esempio, una delle celebrazioni tradizionali della nostra terra, per celebrare la Pasqua, è la danza della morte che fanno a Verges, un piccolo paese dal nord della Catalogna. Questa danza viene fatta ogni anno dopo il secolo XII o forse XIII, e sembra che è un invento della chiesa medievale per fare paura ai cittadini mostrandoli che non si può dimenticare che tutti finiremo della stessa forma... Simpatici i cattolici medievali catalani!
Felice Pasqua a tutti!