lunedì 29 dicembre 2008

Incidente a Montserrat

Una franna causata dalla tormenta di vento e pioggia obbliga a evacuare più di 1.500 persone nell'aereo di Montserrat...




lunedì 22 dicembre 2008

Montserrat

Questa montagna, con la sua basilica, è a 50 km. di Barcellona e, come dice la Guida Michelin, "ça vaut le détour". Cioè "vale la pena il viaggio".



venerdì 19 dicembre 2008

Anche Barcellona è bella!

Parco Güell - Gaudí

La Sagrata famiglia - Gaudí

La Pedrera - Un po' di Gaudí

Feria di Natale nella Piazza della Catedrale

Catedrale

giovedì 11 dicembre 2008

Macchine degli anni 60

Ci sono dei giovanotti fanatichi della moda vintage che pensano che si possono comparare le Ferrari degli anni 60 con i Mustang... Magari hanno raggione, ma io se potessi schieglere... guiderei la rossa, senza dubbio!
Guardatele, le due...
Ford Mustang 1966
Ferrari 1965 275 GTB

venerdì 5 dicembre 2008

Life.com


Amici bloghisti: Sicuramente sapete già che Google e Life sono arrivati a un accordo per mettere sull'internet tutte le foto fatte dalla rivista Life. Cioè, più di 10 milioni di foto, molte mai pubblicate! Se noi, i bloghisti, avevamo già bisogno di molto tempo libero per scrivere, leggere, commentare... adesso la nostra vita si complica ancora di più. El meno la mia! Guardate un bel essempio delle foto che si possono trovare su life.com: La Sagrada Familía di Gaudí, a Barcellona, nel 1951... Bella, no?

giovedì 4 dicembre 2008

Da non perdere!

Dolores O'Riordan, cantante di The Cranberries, canta con Pavarotti l'Ave Maria di Schubert.

lunedì 1 dicembre 2008

007 Visa Commercial

Penso che nel secolo XXI, i grandi artisti-creativi lavorano nel mondo della pubblicità.

sabato 29 novembre 2008

Clay Regazzoni

Extracomunitario, con i baffi, amava bere e le donne... e pilotava una Ferrari.

giovedì 20 novembre 2008

Barcellona - Piazza Catalunya


Quella mattina ci siamo svegliati in una città nevicata, un bel regalo per noi i bambini... Dopo tanti anni, a Barcellona ha nevicato qualche volte, ma nessuna come quel giorno di Natale 1962.

martedì 18 novembre 2008

Melendi - caminando per la vita

Non so se le parole si capiscono bene, ma sono belle...

domenica 9 novembre 2008

Ed il mondo gira impassibile


Mentre tutti guardavamo verso gli USA e le sue elezioni, volendo sapere se vincerebbe Obama o McCain, come se il risultato fosse la soluzione per tutti i problemi della Terra,una settimana prima di finire la campagna una notizia che quasi nessuno ha letto mi ha colpito: Una ragazzina di 13 anni è stata lapidata a Somalia accusata d’adulterio.
Amnistia Internazionale ha informato che una donna, Aisha Ibrahim Duhulow, era stata uccisa il lunedì 27 ottobre per adultera e, sebbene all’inizio hanno detto che aveva 23 anni, finalmente n’aveva soltanto 13. Inoltre, era stata violata. Duhulow fu lapidata per un gruppo di 50 uomini in uno stadio del paese di Kismayu, nel Sud di Somalia, davanti a circa di 1.000 spettatori. Dei giornalisti somali hanno affermato che la vittima aveva circa di 23 anni, secondo la sua apparenza fisica ma, dopo parlare con il padre d’Aisha ed altri, AI ha confermato che ne aveva solo 13. Hanno indicato anche che era stata accusata d’adulterio secondo la legge islamica quando è andata denunziare davanti la milizia di Al Shabab che era stata violata da 3 uomini. Nessuno degli uomini che l’hanno violata è stato accusato, né arrestato.
Ed il mondo gira impassibile, come se Obama fosse la soluzione... come se ne avesse una di soluzione...

sabato 8 novembre 2008

lunedì 3 novembre 2008

Per gli amici che, a volte, vorrebbero lasciare l'Italia

Secondo i giornali spagnoli, la Spagna è il paese europeo dove la disoccupazione aumenta di più.
Spagna è diventato il paese europeo non solo con la maggiore proporzione di disoccupazione, ma anche dove il mercato del lavoro si deteriora più rapidamente. Secondo l’Eurostat, la tassa di disoccupazione sulla popolazione attiva ha aumentato quattro decime in settembre ed il 3,6 % interannuale, fino il 11,9%.
Questa cifra lo converte nel paese con la più gran disoccupazione dell’UE, seguita di Slovacchia, con il 10% (l’Italia, 6,6%), molto per sopra della media dei 27 paese membri, che è rimasta nel 7,5%, una decima di più che nel messe d’agosto, fino 16,7 milioni, dei quali più di 2,6 milioni nel nostro paese.
Inoltre, Spagna è diventato il paese europeo con la cifra più alta di giovani minori di 25 anni disoccupati, ripresentando il 26% della popolazione attiva, contro il 15% della media europea.

sabato 1 novembre 2008

Da leggere: Comma 22 da Joseph Heller


Il libro, edito nel 1961 rappresentò una feroce critica alla guerra narrando le disavventure di un gruppo di aviatori statunitensi appartenenti a uno stormo di bombardieri operante in Italia durante la Seconda guerra mondiale.
Una copia del romanzo appare nella diciassettesima puntata della terza stagione del serial televisivo Lost.
Il romanzo, basato su esperienze personali dello stesso Heller, aviatore nell'USAF durante la seconda guerra mondiale, è ambientato in Italia, contesto che Heller aveva avuto occasione di conoscere durante il conflitto. Al centro della vicenda un reparto di aviatori (basato sull'isola di Pianosa) che esegue pericolose missioni di bombardamento a bordo di B-25 Mitchell (lo stesso tipo di velivolo su cui aveva volato Heller). Ovviamente, maggiore è il numero di missioni eseguite, maggiore la probabilità di essere feriti o uccisi. E maggiore lo stress psicologico cui vengono sottoposti i membri del reparto.
Il più stressato è senz'altro il capitano Yossarian, che è terrorizzato all'idea che il numero delle missioni che ogni aviatore deve svolgere prima del congedo continui ad aumentare. I timori di Yossarian non sono del tutto infondati: il numero di missioni aumenta più volte nel corso del romanzo, a causa dell'ambizione e del cinismo del comandante dello stormo, il colonnello Cathcart.
Attorno a Yossarian, che comincia a fare cose bizzarre nella speranza di essere diagnosticato pazzo e quindi inabile al volo, ruotano altri personaggi più o meno strambi: Aarfy, il maggiore Maggiori, Dunbar, Milo Minderbinder, il pastore Shipman, e altri. Dall'interazione di questi individui nasce una serie interminabile di gag e di scene surreali e irresistibilmente comiche, tutte basate sull'assurdità della guerra vista con gli occhi della truppa, della carne da cannone.
Attorno alle vicende degli aviatori si avvolge una ragnatela di storie grottesche di burocrazia militare e sopraffazione, di cui sono protagonisti gli ufficiali superiori (come il cinico e brutale generale Dreedle), che s'intrecciano continuamente con la storia di Yossarian e dei suoi commilitoni.
Uno dei temi evidenti del romanzo è la pazzia dei tradizionali concetti di patriottismo e onore, che porta la maggior parte degli aviatori ad accettare inghippi come il Comma 22 e le menzogne dei comandanti, dei burocrati e dei politici alle loro spalle; Yossarian rifiuta sempre gli argomenti retorici basati su amor di patria e onore che di volta in volta gli vengono rivolti.
È senz'altro singolare che in questo libro, nonostante i "cattivi" (o comunque il nemico) siano ufficialmente i tedeschi, non compaia mai un solo soldato tedesco in tutta la trama (appaiono invece diversi personaggi italiani, ma si tratta solo di civili, indaffarati più a sopravvivere che a ragionare sulle grandi questioni politiche). Man mano che la narrazione va avanti, Yossarian impara a temere più i burocrati americani che i tedeschi che vogliono abbattere il suo bombardiere. Ma l'assenza del nemico non è solo una brillante trovata di Heller: riflette invece il carattere della guerra moderna, specie quella aerea, dove il nemico è invisibile, e dove si distruggono città intere da lontano, a migliaia di metri di quota. Eppure Yossarian non è indifferente alla vita degli italiani bombardati, come rivela l'episodio in cui rischia la corte marziale pur di non sganciare bombe su una cittadina di nessuna importanza strategica, scelta per errore come obiettivo dal comando (episodio che forse accenna alla distruzione di Dresda avvenuta in Germania nel 1945).
Il ritmo di Comma 22 è frenetico, il suo tono è brillante e arguto, e il suo senso dell'umorismo è fondamentalmente basato sull'assurdo, ma inframmezzato di episodi di brutale realismo.

sabato 25 ottobre 2008

Gilles Villeneuve, 8 maggio 1982



Mi piace seguire le gare di F1 da tanto tempo fa! Queste immagini le ho visto all’ospedale perché mio figlio era nato 4 giorni prima, ma io volevo guardare la gara nella TV come sempre, malgrado le visite della famiglia e gli amici.. Magari perciò mai non ho dimenticato questa tragedia per lo sport. Penso che Gilles Villeneuve sia stato, secondo me, uno dei più grandi pilota di tutti i tempi.

venerdì 17 ottobre 2008

Dal 1977, come hanno cambiato le cose...

Scenario: Vuoi fare un viaggio.
Anno 1977: viaggi in aereo d’Iberia, ti donano mangiare, t’invitano a quello che vuoi per bere, tutto servito da hostess spettacolare in una poltrona dove possono sedersi due come tu.
Anno 2007: Entri nel aereo con i pantaloni che ti cadono perché ti hanno fatto togliere la cintura per passare il controllo, ti fanno sedere in una poltrona nella quale se respiri profondamente metti il tuo gomiti nell’occhio della persona seduta acanto tuo e se vuoi bere qualcosa lo steward omosessuale ti donna una carta con le bevute e loro prezzi aumentati dal 50%. E non protesti per paura di essere registrato dopo l’arrivo con il dito più lungo del mondo nel tuo c... per cercare delle droghe.

Scenario: Marco vuole andare in bosco dopo classe, e prima d’entrare in scuola mostra al suo amico Nicola un coltello con che vuole fare una fionda.
Anno 1977: L’insegnante lo vede, li domanda dove li vendono e li mostra il suo coltello, più antico ma migliore.
Anno 2007: La scuola tanca, chiamano la polizia e portano Marco al riformatorio. Tele 5 presenta il suo programma informativo dalle 15:00 ore da la porta della scuola.
Scenario: Disciplina scolare
Anno 1977: Ti mostravi cattivo a classe. L’insegnante ti donava un paio di ceffoni. Arrivando a casa, tuo padre te ne donava due di più.
Anno 2007: Ti mostri cattivo a classe. L’insegnanti ti chiede scusi. Arrivando a casa, tuo padre ti chiede scusi e ti compra una motocicletta.

Scenario: Marco e Nicola si donano qualche pugni dopo classe.
Anno 1977: I compagni applaudono. Marco vince. Si donano le mani e vanno insieme giocare.
Anno 2007: La scuola ferma. Tele 5 proclama il messe anti violenza scolare, e colloca i suoi giornalisti nella porta della scuola per presentare le notizie del giorno. I giornali pubblicano degli articoli a 5 colonne parlandone.

Scenario: Franco rompe i cristalli d’una macchina nel suo quartiere. Suo padre si toglie la cintura e li donna qualche golpe.
Anno 1977: Franco fa più attenzione la prossima occasione, cresce normalmente, studia nell’università e diventa un uomo normale, senza problemi...
Anno 2007: Inviano a galera il padre di Franco per maltrattare un minore. Senza la figura paterna, Franco entra in una banda. Gli psicologi convincono sua sorella del fatto che suo padre abusava di lei e il povero padre rimane in galera per vita. La mamma di Franco diventa l’amante dello psicologo. Tele 5 apre le notizie con un discorso sulla notizia.

Scenario: Giovanni cade mentre corre nel patio della scuola e si fa un po’ di male nel ginocchio. La sua insegnante, Maria, lo trova piangendo e lo abbraccia per confortarlo.
Anno 1977: Dopo qualche minuti, Giovanni è gia contento e torna a giocare con gli amici.
Anno 2007: Maria è accusata di perversione di minori e licenziata. Si confronta a 3 anni in galera. Giovani passa 5 anni di terapia in terapia. I suoi genitori demandano la scuola per negligenza e alla insegnante per trauma emozionale, e vincono nei due processi. Maria, senza lavoro e senza soldi, si suicida buttandosi d’un edificio. Quando arriva a terra, lo fa sopra una macchina e rompe anche una pianta. Il proprietario della macchina e anche quello della pianta demandano i eredi di Maria per distruzione della proprietà. Vincono. Tele 5 produce il film e, definitivamente, lasciano il suo TV set installato nella strada.

domenica 28 settembre 2008

A cat on a hot tin roof



Senza comenti.

Ferraristi: Cosa fanno i nostri pilota?


Un altra gara da non credere! Massa nel pitstop e Raikkonen sulla pista... Sto pensando a diventare pilota di F1 l'anno prossimo: anche io posso fare il ridicolo gara dopo gara, come quest'anno fanno Massa e Raikkonen!

mercoledì 24 settembre 2008

Fatwa contro Mickey Mouse ¿Siamo tutti pazzi?



Ho ascoltato la notizia ieri matina nella radio e prima di tutto ho pensato che non era altro che uno scherzo. Arrivata a casa ho cercato sull’Internet e ne ho comprovato la sua veracità: Un predicatore saudita ha emanato una Fatwa contro Mickey Mouse e Jerry.

Guardate cui la notizia presa d’un giornale italiano:
Fatwa saudita: Mickey Mouse è di esercito Satana,va ucciso
Predicatore tv: Topolini creature abominevoli e corrutrici
Roma, 18 set. (Apcom) - Mickey Mouse e Jerry, i famosi topolini dei cartoni animati amati dai bambini di tutto il mondo non sono altro che creature "abominevoli" e "sataniche", e quindi in contrasto con i dettami della Sharia islamica. Motivo per cui si rende necessario emanare una solenna Fatwa (editto religioso) per decretare l'uccisione dei topi senza alcuna pieta'. E' cosi', almeno per il dotto islamico saudita Mohammed al Munjid che ha annunciato la sua sentenza attraverso il canale televisivo al Majd, come scrive stamane il quotidiano panarabo al Quds al Arabi.
Il "ferocissimo" attacco lanciato contro i topolini di tutto il mondo è motivato con dovizie di particolare dal predicatore tv saudita. "I topi sono creature abominevoli e a causa dei cartoni animati stanno diventando dei personaggi amati", ha detto l'ulema mettendo sotto accusa in particolare il topolino della Disney: " Questo Mikey Mouse cosi' magnificato, per la legge islamica ucciderlo è lecito".
Nella sua dotta disquisizione in giurisprudenza religiosa, il predicatore afferma che la Sharia islamica impone l'uccisione di questo animale, perchè "i topi fanno parte dell'Esercito di Satana e sono comandate dal Diavolo" per "diffondere la corruzione sulla terra". Bambini di tutto il mondo, siete avvisati Fth

domenica 14 settembre 2008

Da leggere: "Uomini, donne e motori"

Questa foto mostra le ruote d’una macchina dopo 15 chilometri di corsa quando le macchine non erano sofisticate come adesso. Quelli che hanno scoperto la Formula 1 grazie a Fernando Alonso, di solito non hanno visto niente così. Questa immagine mi ricorda le corse dove i piloti erano dei caviglieri, le macchine erano delle vere macchine, e il vincitore era il migliore... Ho presso la foto dal libro scritto dal direttore sportivo della Mercedes-Benz nelli anni 30 e 40. La descrizione di quelle gare è fantastica e sempre che guardo le gare d'oggi nella TV ci penso. Magari i miei nuovi amici Ferraristi potrebbero trovarlo in inglese nel Amazon.com...

venerdì 12 settembre 2008

11 settembre 1714



Quando si parla di questa data, il 11 settembre, tutto il mondo pensa alle torri gemelle e l’orribile attentato dal 2001 a New York. Ma, nel nostro paese, il 11 settembre è anche la nostra festa nazionale. ¿Nazionale? Beh... Voglio dire quella che commemora la guerra della Catalogna contro l’Espagna nel 1714... guerra che, evidentemente, la Catalogna ha perso. Senza dubbio, siamo un popolo quando meno originale, siccome la nostra festa (come quella dell’Inghilterra, ci vuole dirlo) celebra la nostra sconfitta, il giorno dove abbiamo perso i nostri diritti secolari!
Questa volta, però, non voglio farmi la vittima (ne insistere al mio argomento perenne contro il terrorismo islamico). Invece, questa volta parlerò dell’articolo che è stato pubblicato ieri nel giornale AVUI (uno dei pochi scritti in catalano che abbiamo da noi) dove parlano di un studio fatto della università di Barcellona per adattare la legenda della difenda di Barcellona contro l’esercito spagnolo a quello che è veramente successo.
Una delle cose che hanno fatto è convertire un quadro romantico poco credibile in un’illustrazione dove gli uniformi dei soldati sono come erano nell’epoca della battaglia. Questa illustrazione l’ha fatta Guillem Hernández, un giovane artista catalano amico de mio figlio e... ¡sorpresa!: il capitano nel centro della foto, quello che sembra gridare, con la spada nella mano, ha la faccia de mio figlio!!!
Ci vuole dirlo: è bello... e sembra anche valente... purtroppo, non era nella battaglia davvero perché sicuro che avrebbero vinto e adesso la Catalonia sarebbe un paese indipendente! Ah ah ah

sabato 19 luglio 2008

Eroe o assassino?

Samir Kuntar, uno degli assassini liberati da Israel ed scambiato per gli due corpi dei soldati ebrei morti fu il perpetratore d’uno degli attentati più orribile di tutta la storia d’Israel. Lui fu chi nel 1979, con tre altri terroristi, s’infiltrò, dal Libano, in un appartamento nella città israeliana di Naharia, dopo avere assassinato due polizie. A questo appartamento abitava la famiglia Haran. Allora Kuntar sequestrò il padre della famiglia e la figlia di 4 anni. Poi, nella spiaggia assassinò il padre con uno sparo nella schiena e poi lo gettò al mare, per fare che l’ultima cosa che la bambina vedesse prima di morire fosse questo, la morte del suo padre. Immediatamente dopo, in mezzo della sparatoria con la polizia che aveva arrivato, quest’eroe palestinese ha scagliato la testa della bambina sulle roccie ma, come la bambina non era ancora morta, distrusse il suo cranio con dei colpi con la culatta della sua carabina.
La madre della famiglia s’era scondita sotto il letto con l’altra figlia, e per evitare che il suo piangere le tradisse, le coprì la bocca, asfissiandola accidentalmente.
Dopo quel giorno Kuntar era in galera in Israel, dove s’e sposato due volte, con due attiviste arabe-israeliane, s’è laureato nella università, ha ricevuto attenzione medica e propaganda d’appoggio della parte del mondo arabe.
Hezbollah, nel Libano, ha celebrato la sua libertà mentre Israel piangeva per i due soldati morti.
Per me, l’eroe d’Hezbollah non è altro che un assassino e quelli che sono contenti di vederlo libre sono come lui.
Preferisco piangere con Israel che formare parte di quelli chi celebrano il trionfo del terrore e della morte.

Ciao, amici!!

Primo, un post per dire che il mio computer è rimasto stupido per un lungo messe e, cosí, non ho potuto scrivere nel blog, neanche leggere i vostri.
Scusatemi!
Adesso, sono cui, presta a scrivere, leggere e oppinare...
Baci a tutti!

sabato 21 giugno 2008

Siamo contenti, Ferraristi???

Un altra volta abbiamo la pole. E Massa secondo. Verremo cosa succede nella gara... domani, prima del Italia-Spagna!

lunedì 16 giugno 2008

Danimarca: Democrazia e libertà nella palestra

Dice Jose Brechner in un articolo che la forma più conosciuta dei musulmani per fare paura e conseguire un certo dominio su le società occidentali é il terrorismo. Ma, secondo lui, esiste una forma più sottile per influenzare sopra i popoli che gli danno accoglienza: la tattica demografica.
Le donne musulmane, a differenza delle occidentali, non usano metodi per evitare la concezione e sono incoraggiate ad avere molti figli. É frequente vedere delle famiglie con 10 o 12 ragazzi. Questa situazione produce una sproporzione numerica nei paesi dove arrivano, ed è utilizzata per impostarsi sulla società anfitrione, per diventare eventualmente maggioranza. Questa tattica è praticata in Israel per i palestinesi, in Libano per i ciiti e suniti, ed in Europa per i musulmani in generale, dove sono già 54 milioni.
Fino 1979 praticamente non si vedevano dei musulmani a Copenhague. I danesi ricevevano cordialmente i estranei, sentendosi orgogliosi del suo socialismo liberale che aveva vinto i conservatori in 1929, ed risaltavano per loro riuscite socioeconomici.
La Danimarca aveva lavorato duramente per diventare una società aperta dove si offriva ai nuovi arrivati gli stessi vantaggi che avevano i cittadini nazionali. La criminalità era molto bassa, il livello educativo straordinario ed avevano una ammirabile storia d’umanismo e multiculturalità.
Nel 1990 la popolazione musulmana aveva cresciuto e non mostrava nessun interesse per integrarsi nella società danese, piuttosto comincio a condannare il suo stilo di vita liberale, che loro considerano decadente. In un articolo pubblicato da Daniel Pipes e Lars Hedegaard dove pronosticavano che il problema migratorio sfrutterebbe in Danimarca, spiegavano: “Gli immigranti musulmani formano il 5% del popolo, ma consumino il 40% degli aiuti sociali”. “I musulmani sono appena 4% del popolo danese formato da 5.4 milioni, ma fra loro sono la maggioranza degli violatori convitti, un assunto infamabile, se consideriamo che praticamente tutte le vittime sono non musulmane. Le stesse proporzione si manifestano negli altri crimini”.
Un studio più recente mostra che soltanto il 5% dei musulmani sposano delle donne danesi. Gli abitudine islamici obbligano che la loro figlia sposi alcun famigliare musulmano perché in caso contrario è condannata a morte, fatto che, logicamente, fa paura alle donne scandinave. Gli islamici non hanno nessun rispetto per gli abitudine e le norme del paese, e predicano apertamente che vogliono introdurre le legge dal Corano nel momento in cui la popolazione abbia un numero maggiore. Al ritmo presente, dopo 40 anni, uno di cada 3 abitanti sarà musulmano. Non è una sorpresa, quindi, che nel 2005 hanno avuto un episodio di violenza nelle strade per la pubblicazione degli caricature di Maometto nella pressa danese, che finisci col attaco suicida all’ambasciata di Danimarca nel Pakistan la settimana scorsa, che Al Qaeda ne ha richiamato la sua fattoria.
Nel 2001, i danesi hanno scelto il governo più conservatore in 70 anni, lasciando in dietro le loro generose idee immigratorie. Oggi la Danimarca ha le leggi più dure d’Europa in questo tema, cosa che è stata qualificata di “razzismo” per la pressa “progressista” europea.
Oggi, se vuoi essere danese, devi studiare la loro lingua tre anni; devi passare un esame su storia e cultura danese; devi avere abitato 7 anni nel paese per chiedere la cittadinanza; devi mostrare la tua intenzione di lavorare, e devi avere un lavoro aspettandoti. Se vuoi portare la tua moglie, i due sposi devono avere più di 24 anni, e non è facile per niente portare con te i tuoi famigliari ed amici. Non potrai costruire una moschèa a Copenhague, sebbene i tuoi figli avranno circa di 30 scuole di cultura e lingua arabe per scieglere.
In 2006, il ministro del lavoro, Claus Hjort Frederiksen, spiegò che i musulmani avevano abusato del sistema di sicurtà sociale in una forma che, eventualmente, potevano portare lo Stato al disastro.
La ministra d’Immigrazione, Rikke Hvilshoj distacca per la sua fermezza nell’applicazione delle leggi. Per provarla, l’imano radicale Ahmed Abdel Rahman Abu Laban, l’esigi una compensazione monetaria “per placare la sede di vendetta della famiglia” per un musulmano che fu ammazzato in un suburbio. Hvilshoj riusò la domanda, e l’imano argomentò che questa era l’abitudine nella cultura islamica. La ministra replicò che quello che si fa nei paese musulmani non è necessariamente quello che si fa in Danimarca. La risposta non si fu aspettare. Mieterono fuoco nella sua casa mentre dormiva col suo marito e loro figli. Si sono tutti salvati, ma è stata obbligata a trasferirsi a un luogo segreto, e per la prima volta tutti i ministri hanno degli guarda del corpo per proteggerli, in un paese dove la violenza era inusuale.
Quello che succederà negli prossimi 10 anni determinerà se la Danimarca sopravive come un bastione di vita civilizzata, con il suo grande sentito umanistico e responsabilità sociale, o se diventerà una nazione in guerra civile contro i promotori della Sharia.
Mentre tanto, l’Europa guarda in silenzo e la presa progressista insulta i danesi chiamandoli “razzisti”.
In conclusione... siamo diventati tutti pazzi!

domenica 15 giugno 2008

La sinistra lunatica - parte 1

Conferenza brindata da Pilar Rahola, giornalista catalana e antica leader dal partito repubblicano catalano, ERC, durante la convenzione dell’AIPAC a Washington DC qualche giorni fa.

“Buon giorno”

È un onore per me essere oggi fra loro.

!! Ammazzate questo cane infedele!!
Con questa ordine semplice, inviata da un imano, la vita d’un professore francese, Robert Redeker cambiò per sempre il 19 setembre 2006. Internet moltiplicò la minaccia a molte webs islamici, e l’indirizzo de la sua casa, i suoi numeri di telefono, i dati dei sui figli, furono pubblicati. Da quel giorno, tuta la sua famiglia vive su protezione policiale, ed è stato obbligato a lasciare il suo lavoro, la sua casa, ed a cambiare la sua vita. Il suo crime, avere scritto un articolo nel giornale francese Le Figaro titolato: What should thre free world do while facin Islamist intimidation?? In questo articolo, Redeker difendeva la libertà delle democrazie ed avvisava del pericolo dell’Islam radicale. E per difendere la libertà della nostra società, ha perso la sua propria. Nel suo libro recente “Azzardarsi a vivere” spiega la sua vita nella clandestinità. Una vita condannata all’esilio interiore, nel suo proprio paese. Per esempio, non ha potuto annunziare la morte subita del suo padre per paura d’essere scoperto.
Membro della rivista della elite della sinistra “Le Temps Modernes”, fondata da Jean Paul Sartre, si è visto abbandonato per i leader della sinistra francesi, che hanno attaccato la sua critica all’Islam. Così, come Salman Rushdie, come Talisma Nasreem, come Ayan Hirsi Ali, anche Robert Redeker ha scoperto che una parte della sinistra europea sta tradendo la libertà. Lui parla dei pericoli del fascismo islamico, che minaccia, terrorizza, schiavizza e ammazza. Ed i suoi compagni della sinistra l’accusano d’essere islamofobo e razzista. Lui denunzia la passività del mondo davanti la schiavitù della donna, l’ablazione, l’utilizzazione di bambini bombe, il fanatismo terrorista. E i suoi compagni della sinistra l’accusano di non essere rispettoso con le altre culture.
Lui, come io, come molti, difende un Islam libre di fanatici, dittatori, terroristi e totalitari. E i nostri compagni della sinistra ci lasciano soli davanti questa difensa.
Lui assume, quindi, la responsabilità morale di difendere la lettera dei diritti umani, davanti l’inseguimento dell’islamismo radicale, che è la nuevo ideologia totalitaria a la quale s’affronta il mondo. E i compagni della sinistra, tradiscono questo compromesso morale.
Cioè, siamo in un momento della storia che esige una difensa risoluta della libertà.

La sinistra dovrebbe condurre questa difensa.

E nonostante, purtroppo, non è nel suo luogo nel momento storico che vive l’umanità.

¿Perché? ¿Quale sono le patologie profonde che allontano la sinistra europea del suo compromesso morale?
¿Perché non vediamo delle manifestazioni a Parigi, a Londra, o a Barcellona contro le dittature islamici?
¿Perché non ne fanno contro la dittatura birmana?
¿Perché non ci sono delle manifestazioni contro la schiavitù di miliardi di donne, che vivono senza nessuna protezione legale? ¿Perché non si manifestano contro l’utilizzazione di bambini bombe, nei conflitti dove Islam è implicato? ¿Perché non hanno mai condotto la lotta per aiutare le vittime Della terribile dittatura islamica del Sudan?
Perché non si sono mai commosso per le vittime degli attacchi terroristi a Israel?
¿Perché la sinistra non considera la lotta contro il fanatismo islamico una delle sue cause principali?
¿Perché non difende il diritto d’Israel a difendersi ed ad esistere?
¿Perché confonde la difenda della causa Palestina con la giustificazione del terrorismo islamico?

E la domanda più importante:

¿Perché la sinistra europea, e globalmente tuta la sinistra, solo è ossessionata a lottare contro due delle democrazie più solide del pianeta, gli Estati Uniti ed Israel, e non contro le peggiore dittature?

venerdì 13 giugno 2008

Letteratura politicamente corretta

Sempre (quasi) compio le mie promesse e, quindi, devo parlare della scrittrice catalana Mercè Rodoreda, adesso che ho già finito il corso e non ho paura della mia insegnante (eh eh eh)!
Per farvi capire bene la questione, a voi i miei amici italiani della blogosphera, dirò che la Signora Rodoreda è un mito della letteratura catalana. Quest’anno la Catalogna celebra il centenario della sua nascita e ci sono tanti eventi per parlarne... per esempio, nelle scuole, fanno leggere i suoi libri a tutti gli adolescenti che, per dirlo soavemente, non sono specialmente contenti. Adesso che non è facile fare godere della lettura ai giovane, sono convinta che farli leggere questa autrice non è una buona strategia. La sola buona notizia è che siamo già al Giunio e restano soltanto 6 messi per finire le celebrazioni! Magari l’anno prossimo parleremo d’altri autori meno noiosi!
Sono una lettrice convulsiva da sempre. Ho letto tutto quello che è mai arrivato nelle mie mani, quello che si chiama letteratura, comics, romanci, teatro, poesia... e mai mi sono annoiata.... Ma Perbacco, la Rodoreda!
Riconosco che il suo modo d’usare la lingua è bello, ma quello che dice... Infatti, credo che non dice niente!
Il libro più famoso “La Plaça del Diamant” spiega la storia d’una giovane sposata con un marito stupido, e la cosa più diveretente che fanno nel trascorso del romanzo è allevare colombi nel terrazzo! Gli esperti dicono che è un grande retratto dell’epoca... Ma dai...
Un altro libro, “Mirall Trencat” (Lo specchio roto) è la storia d’una famiglia dove il padre ha un romanzo con la domestica. Questa storia l’ha presso dopo un scandalo che è successo all’inizio del secolo XX in una famiglia molto conosciuta del paese, ma è raccontato d’una forma molto semplice... i buoni sono molto buoni e i cattivi molto cattivi... pfffff
Dire questo che dico, cui, alla Catalogna, non è politicamente corretto e sicuramente qualcuno dirà che non ho capito niente, o magari considererà che sono un’ignorante o, ancora peggio, una mala catalana.... La verità è che considero che il tempo che abbiamo non è lungo e ci bisogna scegliere bene con che lo perdiamo e, inoltre, sono sufficientemente vecchia per dire quello che penso, visto che non ho più bisogno di farmi un bel curriculum.

domenica 8 giugno 2008

Fine settimana sportivo!


Nel gran premio di Catalunya di MotoGP, ha vinto Pedrosa (carino) e secondo Rossi (il migliore pilota senza dubbio). Poi, Nadal vince nel Roland Garros per quarta volta consecutiva, come fece Bjorn Borj negli anni 70. Cosa farano questa sera le Ferrari a Canadà? Sembra che Hamilton sarà il vincitore, ma, se vince Raikkonen o Massa, sarà, per me, il fine settimana sportivo perfetto! Come sempre: AVANTI FERRARI!!!

Gli amici di Georges (Brassens)

All inizio del corso ho detto che un giorno parlerei di Georges Brassens, per i giovani della classe, ma è un discorso troppo lungho e dificile per farlo in una lingua che non è la mia. Così solo ho fatto una traduzione d'una canzone di Georges Moustaki dove spiega un po' chi sono gli amici di Georges. Non è una traduzione molto precisa, perché l'originale è in francese (che, come sapete, non è neanche la mia lingua) e non sono sicura se capirete niente... ma... la mia intenzione è buona!

Gli amici di Georges erano un po’ anarchici.
Andavano nel gran rosso e suonavano loro chitarre.
Sembravano tutti sortiti della stessa famiglia,
Timidi e gagliardi e teneri con le ragazze.
Avevano visto la guerra o erano nati dopo
E si sono rincontrati a Saint Germani-des-Prés
E se a volte volevano lavorare,
Nessuno avrebbe perduto la sua vita per guadagnarla.
Gli amici di Georges avevano i capelli lunghi.
A quell’epoca, non era ancora moda.
Conoscevano Verlaine, Hugo, François Villon,
Giuravano, facevano dei sacrilegi, insultavano i borghesi,
Però savevano donare dei fiori alle figlie della strada,
facevano i bracconieri nei giardini pubblichi,
giocando a nascondiglio con l’ombra dei carabinieri.
Gli amici di Georges si potevano riconoscere
Per la sua forma di non essere mai in fretta,
D’entrare nel gruppo per diventare qualcuno.
Traversavano la vita come degli arlecchini.
Qualche sono restati così, altri sono dispariti.
Altri hanno anche la Légion d’Honneur – chi lo avrebbe detto?
Ma la maggioranza non hanno cambiato per niente.
Si passeggiano ancora con la testa nelle stelle.
Gli amici di Georges non sono diventati troppo viechi.
Se li guardi direte che sono diventati più giovani.
I capelli sono più lunghi, la chitarra è ancora li.
È ancora l’amico Georges chi donna il la
Però, come lui, non sanno ancora
Se mettersi nel gregge o caminare al passo.
Nelle strade di Parigi, nei camini delle province,
cantando delle canzoni de Brassens.

venerdì 6 giugno 2008

Anche Rossi fa in bocca al lupo



Questo fine settimana ci sono due appuntamenti: A Canadà con le Ferrari della F1 e a Motmelò con la MotoGP. In questo caso il mio cuore è diveduto fra Dani Pedrosa, il pilota catalano, e Valentino Rossi. Per essere sincera, però, penso che dopo Giacomo Agostini, Rossi è il migliore pilota di tutti i tempi.
Vale Rossi in Spagna con una moto in chiave "azzurri"
Roma, 6 giu. (Apcom) - Valentino Rossi manda il suo personalissimo in bocca al lupo alla nazionale italiana impegnata negli Europei di calcio. In occasione del Gran Premio di Catalogna della Classe MotoGP, previsto per domenica 8 giugno sul circuito spagnolo di Montmelò, il "dottore" correrà con una livrea della Yamaha numero 46 e una tuta molto speciali. Le grafiche ed i colori della moto, unitamente alla tuta indossata dal pilota, richiameranno infatti la casacca azzurra che verrà indossata in Austria e Svizzera dai giocatori della Nazionale. Sullo stesso tema anche il famoso numero 46 subirà un cambiamento per il weekend. La nuova veste grafica del leader del mondiale sarà svelata oggi prima delle libere del mattino, alle 9.50 sulla pit line del circuito di Barcellona.

mercoledì 4 giugno 2008

Donne belle

Cui sono qualche delle donne che hanno fatto, e fanno ancora, parte della storia del cinema. Un bel video, penso...

sabato 31 maggio 2008

Premio Sant Jordi ai Blogs della Classe

Nel suo post “Facciamo il punto” Dirindina proponeva fare un “Premio Sant Jordi” ai blogs della classe. Ieri, guardando fra le cose del corso ho trovato il quadro che ho fatto il 17 aprile per vedere chi e come gli alunni di secondo avevano contribuito a questa esperienza. Adesso che tutti sappiamo le qualificazioni finale, penso che posso pubblicarlo senza compromettere i risultati di nessuno e ho pensato, anche, che sarebbe divertente ripartire i Premi proposti da l’insegnante. Sarò contenta di ricevere i vostri commenti e discrepanze. Non so come farlo per inserire una proposta per votare... magari Alfons, come sempre, potrebbe aiutarmi. Cui troverai, però, la mia proposta.

PREMIO al blog più bello, più creativo: ANNA SOLER Durante tutto il corso, il disegno è estato cambiato quasi una volta per mese e tutti i post hanno avuto un bel formato anche.
PREMIO al blog più modificato, con più opzioni introdotte: ALFONS. Non c’e bisogno di dire che questo blog è stato il migliore per quanto fa la questione tecnologica e il numero di modificazioni fatte.
PREMIO alla costanza ALFONS: Guardate il quadro fatto con il numero di post fatti: Fino il 17 aprile, data del quadro che troverai dopo in questo post, Alfons ne ha fatto 48. Così, lui è l’alunno che ha scritto di più!
PREMIO al o alla blogghista che più è intervenuto sui blog degli altri coi COMMENTI: Conoscendo il piacere che ci fa a le due opinare, questo premio non poteva essere per altro che per noi: AMÀLIA e NYOTA. Sebbene io ho fatto un numero più alto di commenti (372), Amàlia (355) ne ha fatto anche quando non sapeva che cosa dire con dei commenti come, per esempio: “non ho parole” o anche “adesso non so cosa dire, ma ci penserò”.
PREMIO alla costanza, al blog con un percorso più coerente, più definito COSE DA RAGAZZE. Durante tutto il corso non ha parlato che degli uomini e i rapporti con le donne. Un solo tema, bello esempio di coerenza e definitione.
PREMIO al blog più originale: ALFONS. Ci ha fatto imparare un sacco di cose nel campo della tecnologia: come caricare video dal youtube, come caricare della musica, come caricare power points... tante cose.... sempre aiutando gli altri bloghisti nel suo lavoro!
PREMIO al blog con l’italiano più curato: AMÀLIA. Tutti i suoi post hanno stati curati, pensati, correggiti e investigati prima di essere pubblicati. Se gli altri bloghisti avevano bisogno di 1 ora per fare un post, Amàlia metteva 2 ore, minimo, per farli.
Cui troverai il famoso quadro.





sabato 24 maggio 2008

Ferrari nella "pole" a Montecarlo


Primo, Massa. Secondo, Raikkonen. Sorpresa? Per niente: i due guidano delle FERRARI!!!

lunedì 12 maggio 2008

Le donne belle


Una delle grandi eroine polacche della Seconda Guerra Mondiale, Irena Sendler, che salvò più di 2.500 bambini ebrei del ghetto di Varsavia, moriva oggi lunedì all’età di 98 anni, secondo ha informato sua figlia.
Irena Sendler nacque a Varsavia nel 1910 in una famiglia socialista. La storia della sua vita venne scoperta nel 1999 da alcuni studenti di un college in Kansas, che hanno lanciato un progetto internazionale per popolarizzarne vita e opere.
Nel 1942 entrò nella resistenza nazionale (anticomunista oltre che antinazista) e il suo movimento clandestino, «Zagota», la incaricò delle operazioni di salvataggio dei bambini ebrei: riuscì a salvarne circa 2500. Fino a quando poté, portò via dal ghetto di Varsavia piccoli ebrei con un’ambulanza; ebbe l’idea di mettere a fianco dell’autista un cane grande, i cui latrati coprivano i pianti dei piccoli. Irena, il cui nome di battaglia fu Jolenta, forniva falsi documenti con nomi cristiani ai bambini, che sparse nella campagna, presso famiglie cristiane e conventi. Annotò tutti i veri nomi accanto ai falsi e li seppellì nel terreno dentro bottiglie e vasetti di marmellata, nella speranza di potere riunire i bambini, un giorno, ai genitori. Nell’ottobre ‘43 «Jolenta» fu arrestata dalla Gestapo: anche sotto tortura non rivelò il suo segreto. Condannata a morte, fu salvata dalla rete della resistenza polacca. Dopo la guerra, è minacciata dal regime comunista per essere stata partigiana, ma non rossa.
Il presidente di destra di Polonia d’oggi, Lech Kacynzinskli, ha avanzato la proposta al Senato per proclamarla eroina nazionale; il senato ha votato a favore all’unanimità, e l’hanno proposta per il premio Nobel della Pace che, finalmente, ha vinto quello stupido Al Gore per dimostrare, un’altra volta, che questi premi Nobel della Pace è un schifo dove sono riuniti mafiosi come Kissinger, Arafat, o Rigoberta Menchú... Magari solo Teresa di Calcutta lo meritava, e Irena Sendler potrebbe essere acanto suo...
Non hai che a guardare la sua faccia, che esprime un mondo di tenerezza, allegria e bontà.
Ripose in pace.

lunedì 28 aprile 2008

V2 DAY

¿C'è qualcuno che può spiegarmi cosa succede in Italia con i giornalisti, la TV e cosa vuole Beppe Grillo?

domenica 27 aprile 2008

Avanti Ferrari!!!!


Noi, i ferraristi, oggi siamo contenti: primo e secondo posto nel gran premio di Catalunya!! Avanti Ferrari!

venerdì 25 aprile 2008

25 aprile: omaggio all’Italia

Due anni fa, studiando primo corso d'italiano, mia insegnante ha detto che non si può imparare l'italiano senza imparare anche a cantare Bella Ciao. Conoscere questa canzone mi ha portato a volere conoscere più sulla storia dell’Italia, di questa guerra e di questa gente, i partigiani...
Per questa ragione, oggi, 25 aprile, voglio fare un piccolo omaggio al popolo italiano, quello che ha lottato e morto nella resistenza contro i fascisti nella 2ª Guerra Mondiale e hanno così contributo a guadagnare per noi la libertà e la democrazia che oggi consideriamo normale.
Senza dubbio, un episodio della storia a non dimenticare! E poi, è una bella canzone ¿no?

giovedì 24 aprile 2008

Attenzione bloggers!

Oggi ho ascoltato alla radio che l’Enciclopedia Britannica viene di annunciare che tutti i blogghisti possono registrarsi nel suo web ed entrare per utilizzare la sua informazione senza nessun pago... this is to say: FREE OF CHARGE!!!!
Una bella notizia, penso, per noi i blogghisti del mondo!
Guardate cosa dicono:
"And now, you can get access to the online version for free through a new program called Britannica Webshare - provided that you are a “web publisher.” The definition of a web publisher is rather squishy: “This program is intended for people who publish with some regularity on the Internet, be they bloggers, webmasters, or writers. We reserve the right to deny participation to anyone who in our judgment doesn’t qualify.” Basically, you sign up, tell them about your site URL and a description, and they review it and decide if you’ll get in. I wonder if Facebook, MySpace and Twitter users are eligible? They all certainly “publish with some regularity on the Internet.”

lunedì 21 aprile 2008

Blogs & Bloggers

Se voglio essere sincera parlando de l’esperienza d’iscrivere un blog che ho avuto dopo il suggerimento della mia cara insegnante d’italiano, prima di tutto, devo dire che non pensavo che mi piacerebbe tanto.
Certo che mi piace scrivere ma, a volte, è stato un po’ stressante tradurre della mia lingua all’italiano. Se avere un blog significa dedicarli molto tempo, averlo in una lingua che non è la tua bisogna avere tempo libero davvero! E il tempo è limitato, specialmente se hai una famiglia, una casa, un lavoro, e tante altre cose...
Ma certo che l’esperienza vale la pena.
Questo detto, penso anche che per questo secondo corso, così pieno di grammatica per imparare, fare un blog mi ha aiutato a divertirmi un po’. Voglio dire che, senza il blog, magari avrei perduto l’interesse per la lingua... non si può dire che il curriculum di quest’anno sia specialmente divertente!
Per parlare ancora di questa esperienza dei blogs che, secondo me, è stata una bellissima idea, ho fatto un piccolo lavoro in Excel per soddisfare la mia curiosità.: chi scrive che cosa? Chi parla nei blog degli altri alunni? Che cosa dicono?
Purtroppo, non so come inserire un excel nel blog, ma credo che il risultato parla per se, e vorrei fare qualche commenti sulle cose che mi passano per la testa quando leggo queste cifre...

1)Tutti siamo molto interessati a noi stessi. Credo che è molto indicativo che il numero più alto di commenti fatti sia nel proprio blog, sempre.
2)Penso che è divertente vedere come, a volte, i commenti fatti non hanno niente a fare con il post iniziale.
3)Quelli che hanno scritto di più non hanno né vergogna di loro italiano né paura d’errare. Magari credono che è vero quello di “errare humanum est”
4)Il dominio della lingua cresce. Spero.
5)Quando mancano solamente 6 o 7 settimane per finire il corso, diventa chiaro che siamo ancora due classi separate. Gli alunni dell’una non scrivono quasi sui blogs di quelli dell’altra classe, salvo onorabili eccezioni. Troppo tarde, penso, per sperare una migliora...
6)Ci sono ancora tante cose a dire dei blog... ma... il resto delle mie opinioni è privato. Magari qualcun’altro studente può fare lo stesso lavoro in excel ed esprimere la sua opinione...

Il mio lavoro

Il mio lavoro

Come tutte le cose nella mia vita, il mio lavoro non è facile a spiegare. Adesso lavoro per me, a casa, faccio delle traduzione per qualche cliente e faccio anche delle intervisti per una pubblicazione giuridica che edita La Vanguardia tutti i mese (Togas, si chiama). Lavoro in questo tema dopo l’anno 96, quando ho deciso finire di lavorare per altri tra recuperarmi d’una depressione che ho avuto per causa dello stress.
In quelli tempi, lavoravo molto, miei figli erano piccoli, i miei rapporti con mio marito non erano, per dirlo soavemente, perfetti... guadagnavo molti soldi ma non ero felice per niente e, un giorno, dopo questa stupida depressione, ho deciso che non volevo essere la più ricca del cimitero ma vivere meglio, essere più contenta con me stessa e godere di più con quello che m’importava davvero!
Così, ho cominciato a lavorare da me, con l’orario che mi piaceva di più, con meno soldi ma molto più felice.
Credo che è una scelta molto personale ma sono contenta d’averla presa. Magari c’è un solo inconveniente: NON AVRÒ MAI UNA FERRARI!!

domenica 13 aprile 2008

I soliti ignoti

Uno dei film più divertente di tutti i film italiani di tutti i tempi! Non sapevo come si chiamava in italiano perchè in spagnolo il nome è "Rufufú", ma finalmente l'ho trovato!
Vedere Totó, Marcello Mastroniani, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman... tutti insieme, è davvero fantastico.
Questa scena è una delle megliore della storia del cinema.

venerdì 11 aprile 2008

Women in art

Questo video vuole mostrare un po’ la storia della donna, vista dagli artisti di tutti i tempi... Secondo me, è molto bello e spero che vi piaci.

mercoledì 9 aprile 2008

Vincitore nel festival della pubblicità a Cannes

Insisto a dire che gli artisti del secolo XXI lavorano tutti nel mondo della pubblicità.
Spero che questo video non sia offensivo... ne affreux! hi hi hi

venerdì 4 aprile 2008

Publicità francesa contro l'AIDS

Qualcuno mi ha inviato il video che si può vedere alla TV francese di un’organizzazione che lotta contro l’AIDS. Penso che è vero quello che dicono che gli artisti del secolo XXI lavorano tutti nella creazione pubblicitaria.
¿Che cosa ne pensate? Bello... ¿no? O quando meno, originale...

giovedì 3 aprile 2008

Teoria della vita da Quino, il papà di Mafalda

Secondo Quino, la vita dovrebbe essere al indietro.
Dovrebbe incominciare morendo e, così, questo trauma sarebbe superato. Poi ti svegli in un asilo per vecchietti e ti senti meglio ogni giorno. Dopo, ti butano via dell’asilo perché sei già bene e la prima cosa che fai è incassare la tua pensione.
Poi, nel tuo primo giorno di lavoro ti regalano un orologio d’oro. Lavori 40 anni fino che sei abbastanza giovane per godere del tuo ritiro della vita lavoratrice. Allora vai di festa in festa, bevi, pratichi il sesso e ti prepari per cominciare a studiare.
Dopo, cominci a andare in scuola, giocando con i tuoi amici, senza nessuna obbligazione, fino che diventi un bambino e gli ultimi 9 messi li passi galleggiando tranquillo, con riscaldamento centrale, servizio completo, etc...
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!
Non è una mala idea, credo...

martedì 1 aprile 2008

Oriana Fallaci non era da sola


Qualche giorni fa ho scoperto che ci sono altri scrittori in Europa che hanno le stesse idee che aveva Oriana Fallaci. E sono contenta di non essere da sola a pensare come lei. Cui troverete un altro articolo scritto da Pilar Rahola, pubblicato oggi a La Vanguardia.
La foto, che ho preso da Internet, è stato fatta a Londra, qualche messe fa, in una manifestazione intitolata “La Religione della pace” convocata da una comunità islamica inglese. Non credo che sia bisogno d’aggiungere dei commenti perché parla per se.
Cui è la traduzione dell’articolo “Risposta a Tahar ben Jelloun”. Un altra volta, Grazie Signora Rahola.


“Dopo avere sconfitto il fascismo, il nazismo e lo stalinismo, il mondo affronta una nuova minaccia totalitaria di scala globale: l’islamismo”. “L’Islamismo è un’ideologia reazionaria che finisce con l’ugualità, con la libertà e con il secolarismo. Il suo trionfo solo può condurre a un mondo di dominazione”. Ci neghiamo a rifiutare al nostro spirito critico per paura di essere accusati d’islamofobia, un concetto sfortunato che confonde la critica allo Islam come religione con stigmatizzare dei loro credenti” E, finalmente, “Nel mio paese, se si picchia, tortura o ammazza un uomo, si chiama assassinato. Quando si ammazza una donna, si chiama tradizione”.
Nessuna de queste parole è uscita del famoso film “Fitna” (calvario) fatta dal deputato olandese Geet Wilders. Non sono neanche delle parole di scrittori occidentali ignoranti o perversi riguardo al Islam. Le tre prime frasi rispondono al manifesto che dodici intellettuali firmarono quando c’era la polemica dei caricature di Maometto, la maggioranza di loro musulmani: Ayaan Hirsi Ali, Chahla Chafiq, Irshad Manji, Mehdi Mozaffari, Talisma Nasreen, Salman Rushdie, Ibn Warraq o Maryam Namazie. E la frase sulla oppressione delle donne è uno dei molti scritti compromessi che la scrittrice di Bangladesh e premio Sarajoy, Talisma Nasreen, ha fatto a modo di denunzia, e che hanno significato una fatua condannandola a morte.
Se comincio così la mia risposta critica all’articolo intitolato “Paura al Islam” che Tahr Ben Jelloun ha pubblicato sabato scorso nella Vanguardia, non è per mancanza d’argomenti propri, ma per situare nel suo posto giusto le cose. La denunzia contro l’Islam fondamentalista non emana della paura patologica dell’Occidente verso i musulmani, ma dei fatti, discorsi e, sfortunatamente, delle tragedie vere che lo stesso Islam progetta sul mondo. È una critica, quindi, che nasce del compromesso con la libertà, e questo compromesso lo fanno proprio, con alto rischio per loro vite, molti intellettuali musulmani che hanno detto definitivamente basta. Di solito senza altro sostegno che la sua innata valentia, abbandonati a una solitudine immorale per i suoi colleghi scrittori. Non mi vale, quindi, la scempiàggine di considerare che gli occidentali abbiamo paura di l’Islam, come se questo fosse frutto d’una ignoranza supina, una cattiveria endemica o, direttamente, un pregiudizio.
Per scontato, ci sono delle critici che nascono del pregiudizio, e non sarò io chi neghi l’esistenza della islamofogia, come esiste il razismo. Ma, caro Tahar Ben Jelloun, ¿Non ci sono dei motivi per avere paura dell’Islamismo? ¿Si inventa Geet Wilders le frasi, le chiamate alla yihad dei capi islamici, le immagini degli insanguinati attentati che, nel nome dell’Islam, si hanno perpetrato? No, e quest’è il dramma, che il materiale pel oddio non è stato inventato da un capo della strema diritta, al contrario, emana del proprio corpo sociale e politico del mondo islamico. Certo, il deputato utilizza questi eventi perversamente, perché mescola religione e ideologia, in un totum revolutum intrinsecamente cattivo. Ma il problema è anteriore incluso a le sue cattive intenzioni. Il problema del mondo, se mi permette, non è Geet Wilders, ma il vero attacco alla libertà che l’ideologia fondamentalista esercita, con efficacia notabile, in tutti i posti dove consegue avere incidenza.
Scusi, ma mentre in Europa qualche disegnatori fanno delle caricature critiche con Maometto –nella linea della tradizione libertaria contro le religioni che marcarono tutto il secolo XX-, o appariscono delle iniziative come quella di Geet Wilders, rifiutati da tutti, a diecine di paesi islamici inculcano l’oddio contro gli ebrei, disprezzano le donne, demonizzano la Lettera dei Diritti umani e anche sovvenzionano dei gruppi terroristi che mescolano Dio e la morte.
Temo che il problema della convivenza nel mondo non è la paura all’Islam, ma la paura alla libertà che, nel nome dell’Islam, inculca l’ideologia fondamentalista. E questa paura ammazza.

Articolo scritto da Pilar Rahola per La Vanguardia, pubblicato l’1 aprile ’08

lunedì 31 marzo 2008

Boicottaggio arabe alla cultura




Questa è la mia traduzione d’un articolo da Pilar Rahola pubblicato alla Vanguardia qualche giorni fa. L'immagine l'ho presa d'Internet.
Bravo Pilar! E grazie davvero!!

“Se parliamo d’Israel, nessuna cosa sorprende. Sono tanti gli anni di demonizzarli che molti di noi siamo già blindati. Sembra che la mitica Eretz non ha mai ragione, malgrado soffrire 60 anni già di persecuzione bellica, in forma di guerra diretta o d’attacchi terroristi.
Non è nemmeno accettabile nessuna difenda, sebbene i suoi nemici hanno il solo proposito di distruggerla. E, sebbene il Diritto Internazionale ha guadagno molto in questi ultimi anni, nessun diritto la protegge, assediata per una geopolitica dove le azioni dipendono degli interessi dei paesi arabi. Israel è il paese del mondo più vigilato e più criminalizzato ma, nonostante, quello che soffre più il rischio di soccombere. Affatto, è il solo che potrebbe sparire se i deliri totalitari dell’Iran o del terrorismo yihadista arriverebbero a buon porto. Dicevo, così, che nessuna cosa può sorprenderci, perché è difficile immaginare una inquina più grande contro questo piccolo e torturato paese.
Nonostante, quello che è accaduto nel Salone del Libro di Parigi provoca una profonda desolazione. Qualcuno può immaginare che Libia, dove il suo Presidente ha qualche conti pendenti col terrorismo in Europa, impedisce alla ONU una condanna contro l’assassinato di bambini a una scuola. La vergogna d’una ONU sequestrata per il voto delle dittature islamiche è già una cara tradizione fra noi. Ê anche plausibile immaginare che tanti anni d’occupazione siriana al Libano non importano a nessuno, ma qualsiasi movimento difensivo d’Israel sia considerato un crimine di lesa umanità. Oppure che l’addestramento di bambini palestinesi per convertirli in bombi sia considerato come un atto di resistenza. Oppure considerare a Israel colpevole della povertà di Palestina senza che nessuno domandi dove vanno gli aiuti di miliardi di euro ai palestinesi. Oppure che si compare ai sopraviventi del olocausto con i loro carnefice. Quasi tutto è immaginabile. Ma che gli scrittori arabi fanno il boicottaggio agli scrittori israeliani, in una fiera internazionale, e che il resto degli scrittori del mondo lo considerino normale, questo, mi scusate, supera la mia capacità d’immaginazione. So già che non è la prima volta che la cultura possa il veto alla cultura. Ma quello successo a Parigi è un passo definitivo verso l’avvilimento del mondo intellettuale, un’altra constatazione de quanto triste è la solitudine del popolo ebraico.
¿Dove sono gli scrittori liberi, gli intellettuali che si preoccupano per creare dei ponti di dialogo, i difensori della calabra? ¿In nome di che principio di libertà si può giustificare un boicottaggio alla letteratura israeliana, parte della cui è la più critica del pianeta? Senza dubbio, che i paese come il Yemen, l’Arabia Saudita o l’Iran fanno il boicottaggio al Salone, risulta quasi una bontà morale. Alla fin fine, il disprezzo di queste tirannie per l’intelligenza è la sua principale segnale d’identità. Ma che scrittori arabi riconosciuti non vogliono dialogare con Abraham B. Yehoshua, David Grossman o Amos Oz, e che gli scrittori europei considerino il gesto meritorio d’applauso, è una triste sconfitta del pensamento. Di fatto, una severa sconfitta della palabra dinanzi alla estorsione.
Non mi resta altro che chiedere, se ci mettiamo a fare il boicottaggio ad Israel, che sia sul serio.
Per esempio, che nessun arabe si metta un “stent” se le sue arterie sono otturate, perché lo “stent” è un invento israeliano. Se patiscono schizofrenia, che non usino il metodo inventato per Israel per scoprirla prematuramente. Senza dubbio, che le sue donne buttino via la Eppilady, e che non prendano, per la sclerosi, la diabete, la epatite, qualche tipi di cancro, ecc. i medicamenti che Israel ha inventato dopo la sua nascita. E per essere ancora più conseguenti, che buttino via la penicillina, la streptomicina, il vaccino della poliomieliti, il medicamento contro l’epilessia.... perché sono tutti degli inventi ebraici.
E tutti, quelli che non vogliono parlare con Amos Oz, si guariscono con i medicamenti inventati nel Yemen, nel Iran...”

venerdì 28 marzo 2008

Un po' di ¿politica? ¿o molto senzo d'umore?

Veramente, a volte, ho vergogna d'essere spagnola quando leggo quello che i nostri politici dicono, quando parlano e parlano senza dire niente...
Sarei felice d'avere un politico in Spagna come Sarkozy, o come Mme. Royale, o Angela Merkel,anche come Gordon Brown o Gerry Adams... Ma, allora, ricordo la politica italiana e, subito, per qualche minuti, mi riconcilio con la mia nazionalità.
Il video dal youtube que inserisco cui è un esempio di quello che voglio dire.


Perbacco! Magari potremmo cantare questa canzonetta a classe, col Karaoke... Può essere divertente... ¿no?

domenica 9 marzo 2008

Te recuerdo Amàlia...

Che belli tempi quelli della nostra giovenezza politica... hi hi hi

mercoledì 5 marzo 2008

Manifesto della Birroterapia


Amalia e io abbiamo l‘impressione che quasi nessuno in classe ha capito cosa è la birroterapia e come funziona. Pensiamo anche che ci sono qualche compagni che pensano che noi due siamo quasi delle alcoliche irredente.
Allora, abbiamo deciso intentare spiegare meglio cosa è la nostra terapia, a che cosa serve.
Prima di tutto, dovete sapere che per fare la birroterapia non hai bisogno di bere della birra. Affatto, non hai bisogno di bere niente se non hai sete. Hai solamente bisogno d’avere delle amiche. Ma, queste amiche, devono essere persone con un bel senso dell’umore, gente senza paura al ridicolo, che sa quello che vuole e non ha niente a dissimulare!
La birroterapia, dunque, si pratica tutti i giorni verso le 8 e dura fra 30 minuti e 2 ore. A volte ci sono 2 amiche, a volte ci sono 4, 6 o 20, perché il numero non è importante, ma la qualità. Ci sono amiche d’età diversa, fra i 20 anni e 60, con delle storie diverse, famiglie diverse, come diverse sono i loro amore, la loro intelligenza, cultura, con dei figli o senza, con innamorato o senza... donne diverse con lo stesso oggettivo: fare una pausa.
Questa pausa serve per avere un po’ di libertà per ridere, per criticare, per piangere, per pensare a se stessa dimenticando per qualche minuti tutte le obbligazioni che tutte abbiamo e, sopratutto, serve a imparare come ridere de noi stesse.
Come vedete, la birroterapia non ha niente a fare con la birra. Il Vichy serve anche per farla e i benefici sono gli stessi. Così, non è una terapia costosa né in soldi né in tempo.
Sfortunatamente, l’ingrediente basico per farla, le belle amiche, non è facile di trovare.
Se un giorno la fortuna vi sorrise, le troverai e capirei davvero quello che molti hanno preso per alcolismo. Mentre tanto, Amalia e io continueremo utilizzando questa terapia che ci ha già dimostrato che funziona. E punto.

lunedì 18 febbraio 2008

Monty Python: England vs USA

John Cleese è uno degli attori che formano Monty Phyton. So che questo blog è per imparare l'italiano, ma trovo che questo testo è molto divertente, sebbene non si pò tradurre. Magari Ina potresti passarlo al departamento d'inglese della scuola...

"Dear Citizens of America,
In view of your failure to elect a competent President and thus to govern yourselves, we hereby give notice of the revocation of your independence, effective immediately.
Her Sovereign Majesty, Queen Elizabeth II, will resume monarchical duties over all states, commonwealths and other territories (except Kansas, which she does not fancy), as from Monday next.
Your new prime minister, Gordon Brown, will appoint a governor for America without the need for further elections. Congress and the Senate will be disbanded. A questionnaire may be circulated next year to determine whether any of you noticed.
To aid in the transition to a British Crown Dependency, the following rules are introduced with immediate effect:
1. You should look up “revocation” in the Oxford English Dictionary. Then look up “aluminium,” and check the pronunciation guide. You will be amazed at just how wrongly you have been pronouncing it.
2. The letter ‘U’ will be reinstated in words such as ‘colour’, ‘favour’ and ‘neighbour.’ Likewise, you will learn to spell ‘doughnut’ without skipping half the letters, and the suffix “ize” will be replaced by the suffix “ise.”
3. You will learn that the suffix ‘burgh’ is pronounced ‘burra’; you may elect to spell Pittsburgh as ‘Pittsberg’ if you find you simply can’t cope with correct pronunciation.
4. Generally, you will be expected to raise your vocabulary to acceptable levels (look up “vocabulary”). Using the same twenty-seven words interspersed with filler noises such as “like” and “you know” is an unacceptable and inefficient form of communication.
5. There is no such thing as “US English.” We will let Microsoft know on your behalf. The Microsoft spell-checker will be adjusted to take account of the reinstated letter ‘u’ and the elimination of “-ize.”
6. You will relearn your original national anthem, “God Save The Queen”, but only after fully carrying out Task #1 (see above).
7. July 4th will no longer be celebrated as a holiday. November 2nd will
be a new national holiday, but to be celebrated only in England. It will be called “Come-Uppance Day.”
8. You will learn to resolve personal issues without using guns, lawyers or therapists. The fact that you need so many lawyers and therapists shows that you’re not adult enough to be independent. Guns should only be handled by adults. If you’re not adult enough to sort things out without suing someone or speaking to a therapist then you’re not grown up enough to handle a gun.
9. Therefore, you will no longer be allowed to own or carry anything more dangerous than a vegetable peeler. A permit will be required if you wish to carry a vegetable peeler in public.
10. All American cars are hereby banned. They are crap and this is for your own good. When we show you German cars, you will understand what we mean.
11. All intersections will be replaced with roundabouts, and you will start driving on the left with immediate effect. At the same time, you will go metric immediately and without the benefit of conversion tables… Both roundabouts and metrification will help you understand the British sense of humour.
12. The Former USA will adopt UK prices on petrol (which you have been calling “gasoline”) - roughly $8/US per gallon. Get used to it.
13. You will learn to make real chips. Those things you call french fries are not real chips, and those things you insist on calling potato chips are properly called “crisps.” Real chips are thick cut, fried in animal fat, and dressed not with catsup but with malt vinegar.
14. Waiters and waitresses will be trained to be more aggressive with customers.
15. The cold tasteless stuff you insist on calling beer is not actually beer at all. Henceforth, only proper British Bitter will be referred to as “beer,” and European brews of known and accepted provenance will be referred to as “Lager.” American brands will be referred to as “Near-Frozen Gnat’s Urine,” so that all can be sold without risk of further confusion.
16. Hollywood will be required occasionally to cast English actors as good guys. Hollywood will also be required to cast English actors as English characters. Watching Andie MacDowell attempt English dialogue in “Four Weddings and a Funeral” was an experience akin to having one’s ear removed with a cheese grater.
17. You will cease playing American “football.” There is only one kind of proper football; you call it “soccer”. Those of you brave enough, in time, will be allowed to play rugby (which has some similarities to American “football”, but does not involve stopping for a rest every twenty seconds or wearing full kevlar body armour like a bunch of Jessies - English slang for “Big Girls Blouse”).
18. Further, you will stop playing baseball. It is not reasonable to host an event called the “World Series” for a game which is not played outside of America. Since only 2.1% of you are aware that there is a world beyond your borders, your error is understandable and forgiven.
19. You must tell us who killed JFK. It’s been driving us mad.
20. An internal revenue agent (i.e. tax collector) from Her Majesty’s Government will be with you shortly to ensure the acquisition of all monies due, backdated to 1776.
Thank you for your co-operation.

John Cleese"

sabato 16 febbraio 2008

Sembra che oggi ho un giorno musicale!

Questo video è per i miei amici del Barça (Alfons, Jordi... per voi...)

Maintenant je sais

Questo è per i miei amici i giovani della classe, che sicuramente non conoscono Jean Gabin n’anche questa sua canzonetta. Quelli che magari pensano che sanno già tutto nella vita... La traduzione del francese che troverete dopo è un po’ particolare, ma... non so farlo meglio.

Quando ero piccolo come te, bambino
Parlavo molte forte per essere un uomo
Dicevo lo so, lo so, lo so...
C’era l’inizio, c’era la primavera
Ma, quando ho avuto i 18 anni ho detto lo so, LO SO,
Fatto, adesso lo so!
E oggi, i giorni che guardo indietro
Guardo la terra dove io ho nonostante fatto i 100 passi
E continuo senza sapere come lo fa per girare
Circa dei 25 anni io sapevo tutto,
l’amore, le rose, gli amici, i soldi...
Perbacco, l’amore...
Io n’avevo fatto tutto il viaggio!
Ma felicemente come gli amici
Non avevo mangiato tutto il mio pane
Nella metà della mia vita ho ancora imparato...
Quello che ho imparato si dice in tre o quattro parole
Il giorno in che qualcuno ti ama, c’è un bel sole,
Non si può dire meglio: c’è un bel sole
Ci sono ancora cose che mi sorprendono nella vita
Io che sono nell’autunno della vita...
Dimentichiamo tante sere de tristezza
Ma mai una mattina di tenerezza
Tutta la mia giovinezza ho voluto dire “lo so”
Solamente io cercavo, e poi io sapevo
Ci sono 60 anni che hanno passato per l’orologio
Io sono ancora nella mia finestra
Guardo e mi domando
Adesso lo so
So che non si sa mai
La vita, l’amore, i soldi, gli amici e le rose
Non si sa mai il rumore n’anche il colore de le cose
È tutto quello che so,
Ma, questo... lo so davvero!

O sole mio!

Per Amàlia, la bell'amica che fa delle torte d'aniversario con dei LACASITI!

martedì 12 febbraio 2008

I viaggi con il mio papà


Conosci qualcuno che puoi qualificare di “assolutamente impossibile di prevedere” Questo era il mio papà (nella foto, con il suo amico inglese Gordon Birdh). In conseguenza, viaggiare con lui era sempre un’avventura.
Per esempio, una volta siamo andati alla Costa Azzurra (si dice così) e dopo avere passeggiato per Cannes, Saint Tropez, Nice... era arrivato il momento d’andare a Montecarlo. Siamo andati lì e, siccome non ha trovato un luogo per lasciare la macchina vicino al Casinò, siamo partiti di Monaco senza avere messo i piedi in terra! Dunque, ¿posso dire che sono mai stata a Montecarlo?
Un altro viaggio è cominciato un pomeriggio di Natale, dopo pranzo. Mio padre era annoiato e voleva partire con noi il fine settimana. La prima idea era andare a Perpignan per fare una passeggiata per i negozi e comprare alcune cose per la befana. La sera stessa eravamo già nel aereo verso a Londra, i miei genitori, mio fratello e io. Abbiamo visitato gli amici di loro (molti amici) per una settimana. Dopo due o tre giorni, mio padre ha ancora pensato che non aveva visto nemmeno i loro amici francesi dalla state scorsa e, logicamente, dopo finire la settimana a Londra, siamo andati a Parigi un’altra settimana per visitarli. Fantastico! Quello che era cominciato come un fine settimana a Perpignan è finito come 15 giorni a Londra e Parigi.
Ma... Sempre c’è un ma... Questa era la prima volta che mio fratello e io visitavamo Londra e, dopo una settimana, non avevamo visto neppure il Thames o la Torre di Londra! Però, avevamo visitato tanti amici del mio papà!. Finalmente, con la mia mamma siamo andati vedere il British Museum, la Torre di Londra, il Parlamento... ecc...
Per quanto riguarda a Parigi, non era la prima volta che visitavamo questa bella città, e la mia mamma, mio fratello e io, siamo andati a visitarla per conto nostro, senza il papà, che aveva continuato a visitare degli amici!
Potrei parlare di tanti viaggi con lui, che mai sapevamo dove sarebbe finito. Non ho dimenticato una volta che è arrivato a casa dal lavoro ed ha annunciato che dopo una settimana doveva viaggiare a Parigi per non so esattamente quel ragione, e che aveva deciso di viaggiare con noi nella macchina per ci passare una settimana. Mia madre e io abbiamo fatte le valigie piene d’illusione, mentre mio fratello (che era già all’università) organizzava la sua vita per potere accompagnarci... Il giorno di partenza è arrivato e verso mezzogiorno mio padre è venuto dal suo lavoro cercarci a casa con la macchina e abbiamo cominciato il nostro viaggio.
Verso le 2 siamo arrivati a Sils, vicino a Girona, dove c’è un ristorante, l’Hostal de la Granota, che piaceva molto a mio padre e dove volevamo pranzare. Così, abbiamo avuto un bel pranzo e, dopo, mio padre ci ha detto con un sorriso di complicità che magari Parigi era troppo lontano per andarci dopo pranzo, guidando la macchina... ed dopo comprare la nostra complicità con la promessa d’un viaggio migliore e anche con molto senso dell umorismo.. siamo ritornati a Barcelona! Non ho mai dimenticato come rideva mia nonna quando siamo ritornati a casa, dopo una settimana di preparativi e 4 ore di viaggio, una per arrivare al ristorante, due per pranzare, e una per ritornare a casa! Mio padre non era facile a prevedere, ma era tanto carino!!