sabato 24 novembre 2007

La coppia perfetta

Per fare veramente felice una donna, l’uomo ha bisogno d’essere:

Amico, Compagno, Amante, Fratello, Padre, Professore, Educatore, Cuoco, Falegname, Idraulico, Meccanico, Decoratore, Stilista, Sessologo, Ginecologo, Psicologo, Psichiatra, Terapeuta, Audace, Organizzato, Buon padre, Molto pulito, Simpatico, Atletico, Dolce, Gentile, Galante, Intelligente, Grazioso, Creativo, Tenero, Forte, Comprensivo, Tollerante, Prudente, Ambizioso, Efficace, Bravo, Determinato, Fidabile, Rispettoso e Appassionato, fra altre cose...

Senza dimenticare: Fare dei complimenti frequentemente, Adorare andare a comprare, Non ammontare casini, Essere ricco davvero, Non attaccare i nervi della donna e Non guardare altre donne.

A lo stesso tempo, ha bisogno di: Amarla follemente, senza essere geloso, Avere delle buone relazioni con la sua famiglia, ma dedicando lo stesso tempo alla sua moglie, e sopratutto, Lasciare spazio, ma mostrando interesse per quello che la donna fa.

Molto importante anche, non dimenticare mai gli anniversari, i compleanni e Sant Jordi.

Purtroppo, anche se segue tutte queste regole, la sua felicità non è garantita, perché la donna potrebbe sentirsi stressata per una vita di perfezione asfissiante e potrebbe anche partire con il primo disgraziato, alcolico e stupido che trovi!

Non sarebbe giusto, però, dimenticare le cose che fanno felice un uomo:
Fare l’amore e Lasciarlo in pace!

Aspetto che queste istruzioni siano utili per quelli/quelle che vogliono incontrare l’amore perfetto e, che se lo trovano me lo dicono, per favore!

Qualcosa per leggere


Oggi sul giornale ho letto che un’autrice chiamata Mariolina Venezia ha vinto il “Premi Llibreter”con un libro che si chiama “Mille anni che sto qui”, la saga d’una famiglia in Lucania, che spiega 130 anni della storia d’Italia. I critici dicono che questa storia sembra un po’ quella dal “Gattopardo”.
Credo che questo libro sarà per Natale a casa mia... non so se in spagnolo o in italiano...

venerdì 23 novembre 2007

Notizia senza nessun interesse

Ieri, sul giornale ho letto una notizia terribile. In Arabia Saudi una giovane di 19 anni, credo, è stato condannata a un anno in galera e 300 frustate per avere stato violata per sei uomini (se si può parlare d’uomini, non d’animali). E se dico che odio l’Islam le genti mi dicono che sono razzista, che non sono tollerante, mi hanno chiamato anche “assassina femminista” in un foro sul’internet qualche giorni fa, quando ho detto che, come dona che sono, non posso permettere che nel mio paese la dona sia considerata come qualcosa di meno che un cammello!
Ma, per me, la cosa più triste è che oggi nessun giornale ne parla. Sembra come se non sia importante. Dove sono le donne che hanno lottato per avere gli stessi diritti che gli uomini? Dove sono? Sicuramente non dicono niente per paura di offendere i musulmani che, generalmente, non ammettono dell’opinione contro la loro religione. Conosciamo bene il loro sistema per protestare per un’opinione che li dispiace: condannare a morte quello che l’ha detto, come hanno fatto con Salman Rushdie tanti anni fa per il suo libro “ I versi satanici”. Dopo parlano di toleranzia!
Riconosco, però, che anch’io ho paura. Non potrei dire che odio l’Islam in pubblico, per ragioni evidenti! Amo la vita, la mia famiglia, i miei amici... e non voglio mettere tutto in pericolo per una religione che, lo dico ancora una volta di più, non voglio nel mio paese per niente.

domenica 18 novembre 2007

Da piccola


È già il sabato sera e non ho cominciato lo scritto che dovrei fare. Davvero che volevo pensare a qualcosa d’interessante nella mia infanzia, mah... ho scoperto che potrei dire che sono stata felice.
La mia famiglia era com’erano anticamente le famiglie: come una tribù dove tutti sapevamo dove era il nostro posto. Andavamo sempre insieme i miei genitori, i miei nonni, mia zia, i miei fratelli, e io. Veramente credo che fu un’infanzia perfetta e sono contenta d’averlo fatto sapere ai miei molte volte.

Ero una bambina grassottella, bionda, con i capelli ondulati e veramente piccola. Mio fratello Alejo mi chiamava “pequenyota”, che vuole dire “piccolina”. Dopo sono cresciuta un po’ e il nome è diventato “Nyota”.
Ricordo che lui era il mio protettore: con gli amici, i professori, anche con i nostri genitori e i nostri nonni. Non voglio dire che avevo sempre bisogno d’essere protetta, ma potrei dire che, a volte, non ero esattamente una bambina tranquilla...
Non solo mio fratello mi coccolava, ma anche il mio babbo, di cui ero la favorita, senza dubbio, e poi, non potrei dimenticare mia nonna.
Mia nonna era bella, brava, divertente... fantastica! Ricordo che io non volevo andare da nessuna parte senza lei. C’è così che, in vacanze, i miei genitori e mio fratello andavano a Lloret, al mare, e io andavo con mia nonna in montagna. Credo che questo fu perché ero un po’ malaticcia e il mare non mi faceva bene. Quindi, le mie vacanze da piccola con mia nonna come la migliore epoca della mia vita.
Non tutto era felicità, però. C’è una cosa che non era piacevole per niente, e che sempre che penso alla mia infanzia ricordo come se fosse oggi. Inoltre, tutte le volte che ho provato a spiegarlo, la gente mi guarda come se fossi matta! Lo proverò adesso un’altra volta, ma sono sicura che non capirai per niente.
Il problema era che le mie mutandine mi stringevano! Davvero! Quando l’ho spiegato alla mia mamma qualche anni fa (3 o 4 anni fa, solamente, quando ho ricordato questa terribile esperienza che potrebbe avermi causato anche dei problemi psicologici per tutta la vita ) ha riso molto perché non poteva capire perché io non lo avevo mai detto quando ero bambina. Lei non ne sapeva niente. Perché non l’ho mai detto? Perché credevo che c’era normale, che tutte le mutandine stringevano! Certo che pensavo che la questione delle mutandine era molto stupida e che qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa per finire con questo problema che io credevo mondiale... mah... Dunque, è logico pensare che se questo era il mio unico problema da piccola, sicuramente ho ragione se credo che da piccola sono stata felice.
Felice davvero.

domenica 11 novembre 2007

Domani 20 anni, già!!


Mia figlia ha già 20 anni, e non posso crederlo. Neanche lei può! Le due pensiamo che il tempo vola e abbiamo un po' di paura di perdere questa bella relazione che la foto mostra: io, la mamma, con viso di dire “cosa ai fatto, adesso”, e lei come se dica “non ho fatto niente malo e questo è tutto” Forse c’è l’immagine della nostra complicità! Domani, giorno del suo anniversario sarà il primo giorno del resto de la sua vita. Magari sia fantastica!

venerdì 9 novembre 2007

Soccorro!


Ho provato, ma non sono capace di mettere dei link sul mio blog. Forse la mia amica Annetta potrebbe uno di questi pomeriggi venire da me per aiutarmi??? Si????

Non vorrei pensare a il giorno che intenterei ci mettere della musica. Credo che ci sono delle cose per le quale non sono nata. Devo riconoscere che, a volte, la tecnologia mi vince.

mercoledì 7 novembre 2007

Ho vinto alla tentazione (per ora)



Diceva Oscar Wilde che l’unica maniera di vincere alla tentazione c’è ci soccombere.
Questa volta, però, credo che il mio ammirato scrittore non ha ragione e, pertanto, sono decisa a non parlare de la Rodoreda. Perché? Perché vorrei avere molte “distinti” e qualche “ottimi” negli esami quest’anno... JA JA JA.
Cosa farei prossimo anno da sola a secondo corso senza i miei amici, che starebbero tutti a terzo! No, no... Definitivamente non devo parlarne....
JA JA JA

martedì 6 novembre 2007

Un secolo dopo


Oggi un'amica mi ha inviato un mail che parlava delle coincidenze fra le morte dei Presidenti americani Lincoln e Kennedy, e ho ricordato una canzone di Serge Reggiani (un altro cantante francese) e ho fatto una traduzione delle parole francese (forsé Emilie potrai aiutarmi...) perché penso che, veramente, ci sono delle coincidenze curiose! La canzone si chiama "un secolo dopo", e dice così:

Il segretario d’Abraham Lincoln, che se chiamava Kennedy,
Li consigliò: “non andate a teatro il venerdì”
Un secolo dopo, un altro Lincoln al Presidente Kennedy
Sconsigliò andare a Dallas quel venerdì.
Abraham Lincoln a teatro per dietro è abbattuto.
Come autore del crime, John Wikes Booth è riconosciuto.
Un secolo dopo a Dallas, in mezzo della strada Kennedy fu assassinato.
Qualcuno chiamato Lee Harvey Oswald del fatto è accusato.
Abraham Lincoln fu eletto presidente, Abraham Lincoln, l’anno 1860.
John Fitzerald Kennedy fu eletto presidente, John Fitzerald Kennedy, l’anno 1960
John Booth assassino di Lincoln, prima d’essere giudicato
Per la mano di Corbett Boston, come la sua vittima fu morto.
Oswald non ebbe più di fortuna e fu morto subito.
Dicono che per vendetta Jack Ruby s’e fatto giustiziero.
Il figlio del Presidente Lincoln, del morto brulla qualche carte
Che compromettevano un uomo del governo ultimo.
Un secolo dopo, Bob Kennedy, de suo fratello brulla il corriere
Per “ragione de stato” insomma, dei nomi s’astiene de citare.
Andrew Johnson, succesore d’Abraham Lincoln, nacque en 1808
Lyndon Johnson, successore de Kennedy, è nato nel 1908
Credo che possiamo domandarci, se compariamo questi fatti,
queste due azione, quale è della altra la ripetizione.
Venendo a sapere la morte de Luther King, al spirito ci venne l’idea,
che durante questo nuovo crime, ci ripetevano i prossimi.

domenica 4 novembre 2007

Gli amici di Georges (Brassens)


Prometto che, quando avrò finito di leggere “Olga”, scriverò un messaggio per spiegare a quelli nati dopo li anni 70 chi è Georges Brassens e anche che cosa vuole dire essere uno dei amici di Georges! Sicuro che quelli nati prima di quelli anni conoscono bene...

sabato 3 novembre 2007

Costa Gavras

Conoscete questo regista? Nelle anni 70 era famoso per i sui film di temi politici e di denuncia sociale. Con “Z- l’orgia del potere”(1969) ha vinto l’Oscar al miglior film straniero. Questo film parla della dittatura dei colonnelli in Grecia.
Dopo questo film, Costa Gavras ha fatto “la confessione”, dove parla dei metodi repressivi della dittatura filosovietica che governava la Cecoslovacchia ai tempi della guerra fredda.
Per me, però, il suo film più impressionante c’è “l’amerikano” (titolo originale État de siège) ispirato alla vicenda di Anthony Dan Mitrione, ex capo della polizia di Richmond divenuto per conto della C.I.A. "consigliere" U.S.A. delle polizie dei regimi autoritari sudamericani che venne rapito e ucciso dai “tupamaros” i guerriglieri in Uruguay. Il ruolo principale, quello de l’americano, era fatto da Ives Montand.
Oggi ho visto “Amen” un film dove parla de l’indifferenza di tutti, specialmente de la chiesa cattolica, con i crimini nazisti contro i ebrei nella 2ª Guerra Mondiale. C’è l’istoria di Kurt Gerstein, chimico e membro delle SS che portava i somministri di gas Zyklon B a i campi di concentrazione e sterminio nazisti, che denunciò quello che succedeva. Il povero uomo aveva intentato parlare con gli alleati, con i tedeschi, con la chiesa, con il Vaticano... e nessuno ha voluto aiutarlo, magari perché nessuno (neanche il Papa) voleva fare niente per i ebrei... non lo so. Finalmente Gerstein conseguì fare arrivare un informe a gli americani, a la fine de la guerra, che servì per accusare molti dei nazisti che furono giudicati a Nuremberg. Anche lui fu accusato e s’è suicidato in galera! Dopo 20 anni, però, la sua memoria fu riabilitata.
In somma, Costa Gavras è un bravo regista, chi ha l’abilità di fare che tutte le volte che guardo uno dei sui film, mi arrabbio!

La filmografia completa di Costa Gavras:
Vagone letto per assassini (Compartiment tueurs) (1965)
Il 13° uomo (Un homme de trop) (1967)
Z - L'orgia del potere (Z) (1969)
La confessione (L'aveu) (1970)
L'Amerikano (Etat de siège) (1973)
L'affare della Sezione Speciale (Section Spéciale) (1975)
Chiaro di donna (Claire de femme) (1979)
Missing - Scomparso (Missing) (1982)
Hanna K. (1983)
Consiglio di famiglia (1985)
Betrayed - Tradita (Betrayed) (1988)
Music Box - Prova d'accusa (Music Box) (1989)
La piccola apocalisse (La petite apocalypse) (1992)
Lumière and Company (Lumière et Cie) (1995)
Mad City (Mad City) (1997)
Amen. (Amen.) (2002)
Cacciatore di teste (Le Couperet) (2005)

Grazie Oriana, anch’io!


Ho letto la trilogia d’Oriana Fallaci anch’io (i libri nel blog d'Anna) e voglio ringraziare l’autrice di questi libri perché mi ha aiutato a potere mettere in parole i miei pensieri che si riferiscono alla questione de l’Islam.
Devo dire, però, che a volte la Fallaci è un po’ viscerale, specialmente nel primo libro, “La rabbia e l’orgoglio”. Penso che nel secondo libro è più imparziale, più documentata, come si può vedere già nel titolo: “La forza de la ragione”. Il terzo libro, “Oriana Fallaci intervista se stessa” e l’Apocalisse” è più personale e a volte e triste (quando parla de la sua malattia, del suo amore, o anche de la sua vita come giornalista), e a volte fa paura (quando spiega quello che pensa de l’Islam in Europa e compara con paragrafi de l’Apocalisse, dal Nuovo Testamento).
In somma, sono convinta che questi libri dovrebbero essere lettura obbligatoria nelle scuole europee. Non è giusto, neanche prudente, che Europa abbia vergogna della sua istoria, del suo passato giudeo-cristiano!
C’è anche la questione delle donne! Non posso capire che delle donne ditte “di sinistra”, femministe, che portano tanti anni in lotta per avere gli stessi diritti che gli uomini, adesso permettono che, in Europa, gli islamici considerino le donne come qualcosa che valga meno che un cammello (lo dice il Corano)!!!
No m’importa se qualcuno considera che sono razzista. C’è, invece, una questione de dignità. E poi, voglio dire che essere mussulmano non ha niente a fare con appartenere ad una razza (come non lo è essere cattolico o buddista!), ci sono mussulmani di tutti i razzi. Non c’è una questione di razza, ma di cultura.
Mi confesso, in conseguenza, assolutamente contraria alla cultura dell’integrazione che i nostri politici pretendono, mentre le donne siano considerate meno che gli uomini. E punto.

venerdì 2 novembre 2007

L’amore, visto da Oscar Wilde

1) Si dovrebbe essere sempre innamorato. Per questo motivo non dovremmo mai sposarci.
2) Niente come l’amore d’una dona sposata. C’è qualcosa che nessun marito sa per niente!
3) Un uomo può essere felice con qualsiasi dona sempre che non ne sia innamorato.
4) Le donne sono fatte per essere amate, non per essere capite.
5) L’unica cosa che un uomo può fare con una donna è: fare l’amore con lei, se è bella, o farlo con un’altra, si è brutta.
E poi, la frase definitiva:
6) Amare da vero la tua propria persona è l’inizio d’una avventura che durerà tutta la vita.

giovedì 1 novembre 2007

Non dimenticare mai


Qualcuno mi ha inviato un mail con più d’ottanta foto del 11 settembre a New York. Ricordate? Ricordate che cosa facevate quel giorno? Credo che mai potrò dimenticare quella giornata. Lo so. So che gli americani non sono specialmente simpatici, mah...
Da giovane (più giovane che adesso) ho vissuto un anno a Florida e mai dimenticherò le genti che mi hanno aperto le loro case, che mi hanno aiutato ad imparare l’inglese, e che hanno fatto tante cose per me, una giovane che era sola a un paese estranio, senza la mia famiglia e i miei amici...
Devo anche dire che il figlio d’un amico lavorava a New York come pompiere ed è morto quel giorno a una de le due torri.
Certamente, io non dimenticherò mai l’11 settembre a New York.

Ferrari per sempre!


Questa foto mostra le ruote d’una macchina dopo 15 chilometri di corsa quando le macchine non erano sofisticate come adesso. Le genti che hanno discoperto la Formula 1 grazie a Fernando Alonso, di solito non hanno visto niente così. Questa immagine mi ricorda le corse dove i piloti erano dei caviglieri, le macchine erano delle vere macchine, e il vincitore era il migliore... Ho presso la foto d’un libro scritto dal direttore sportivo della Mercedes-Benz nelli anni 30 e 40. La descrizione di quelle corse è fantastica e dopo averlo letto ho preso la mia decisione: Ferrari per sempre!!!